Paternità

Papà e Mamma - due universi emotivi

Papà e mamma sono diversi. Da subito. E lo rimarranno per sempre. Per fortuna loro e dei loro figli. Già dal momento in cui si comincia a sognare di avere un bambino - o si comincia a progettare con il proprio partner di avere un bambino - ogni persona ha dei sogni, delle aspettative e delle preoccupazioni che si differenziano tantissimo da uomo e donna.

Ciascuno infatti elabora fantasie sul proprio ruolo futuro influenzate dalla cultura alla quale appartiene e alle proprie caratteristiche personali, al ruolo genitoriale che immagina per sè o che gli è stato insegnato.
Per esempio può darsi che un papà pensi: “sarò un padre intransigente ma affettuoso”,  “sarò un papà comprensivo e non autoritario”, “non gliene farò passare una, voglio che diventi una persona educata e rispettosa” o abbia dubbi tipo: “saprò educare mio figlio?”,  “avrò soldi a sufficienza per crescerlo?”.
La mamma invece sognerà: “voglio diventare una mamma premurosa ma continuare a lavorare” oppure “sarò una mamma presente e instancabile” e anche lei avrà tanti interrogativi come: “sarò in grado di allattarlo?”,  “saprò tenere unita la mia famiglia?” e chissà quanti altri mille pensieri.

Quando poi la mamma resta incinta le  cose diventano molto più tangibili e le differenze tra mamma e papà cominciano ad essere più marcate.
Comincia infatti un percorso nel quale la mamma inizia ad avere un’esperienza fisica forte, intima, profonda, ricca di sensazioni, di contatto fisico col bimbo che pian piano cresce dentro di lei, facendo nascere giorno dopo giorno un legame di forte simbiosi. Il padre invece, ancorchè aiutato dalla tecnologia a prendere atto, visione, consapevolezza, di tutte le fasi di crescita del figlio in arrivo, rimane al palo perché continua a vivere un’esperienza solo immaginaria, mentale, della sua imminente paternità. Sono tanti i padri che presenziano alle ecografie, leggono libri, si documentano in internet, sono molti quelli presenti ai corsi pre-parto, tantissimi quelli  coinvolti ed emozionati nel toccare il pancione, osservarlo crescere o muoversi ad ogni movimento del piccolo, ma il coinvolgimento non è fisico, l’oggetto dei loro pensieri non l’hanno ancora visto, “sentito”, toccato.
Poi arriva il parto e le due esperienze hanno un’improvvisa inversione di tendenza. Il papà finalmente vede, tocca, abbraccia suo figlio e comincia un lento e inesorabile percorso di conoscenza fisica di ciò che per anni ha immaginato e per mesi aspettato, mentre la mamma è possibile che viva, proprio durante e subito dopo il parto, un senso di perdita, una sensazione di distacco da qualcosa che le appartiene o meglio le è appartenuto fisicamente. Questa sensazione la coinvolge emotivamente per il distacco simbiotico dal figlio il quale non ha più stretta necessità di lei per vivere, ma anche per un senso di preoccupazione che deriva da una sorta di paura atavica di lasciare il proprio figlio in un ambiente non più protetto e sicuro ma esposto mille rischi e non più completamente controllabile.
Bene, il bimbo che nasce incontrerà questi due meravigliosi universi emotivi, frutto di due percorsi evolutivi differenti cominciati nell’immaginario di un giovane uomo e di una giovane donna che si stavano formando e continuati in un percorso di condivisione, d’amore (si spera) di una coppia che progetta una vita insieme. Il bimbo che nasce imparerà a conoscere ed esplorare il meraviglioso universo della madre, istintivamente portato a riprodurre e mantenere quel legame simbiotico di necessario legame col figlio, quindi fatto di cure, accoglimento, difesa, protezione e quello del padre, fatto di curiosità, di scoperta, di istintiva voglia di far conoscere il mondo e di staccare il figlio dalla dipendenza simbiotica con la madre per regalargli ed insegnargli le regole dell’indipendenza.
Il bimbo che nasce, imparando a conoscere ed esplorare questi due universi, imparerà a conoscere che esiste un luogo caldo e sicuro dove è cresciuto in sicurezza e dove può sempre tornare a cercare ristoro e che esiste un mondo nuovo da esplorare nel quale avventurarsi e scoprire, nel quale è necessario imparare strategie nuove per farsi accettare al di fuori da quel legame simbiotico di atavica provenienza e di indiscussa accettazione e scoprire definitivamente l’altro.

Il bimbo nasce da due genitori diversi, che hanno fatto strade diverse, che vivono due mondi emotivi diversi.
Questa è la sua ricchezza, la sua eccezionale opportunità, l’asse portante della sua formazione.

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Federico Ghiglione
Professione Papà
Via Fieschi 3 – GENOVA - 16121
www.professionepapa.it
Cell.335.8025588

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